Lazio, emergenza in difesa: c’è Gila con Patric

ROMA – Una Lazio Sarricentrica. Un inno a Mau, deve farci la grazia di trasformare l’emergenza in resistenza, le assenze in valenze. Alla squalifica di Luis Alberto e allo stiramento di Casale s’è aggiunto lo stop di Romagnoli, non convocato. Bisogna arrangiarsi a Salerno considerando che Gila (unico supplente) non ha mai giocato titolare in A, che in assoluto non gioca da marzo (in Conference), che Kamada sarà il vice Mago, che Vecino e Zaccagni sono convalescenti. 

Lazio, la difesa

Sarri, dopo la sfiancante kermesse delle prime 12 giornate imbottite di sfide al vertice, sperava di ripartire con l’organico al completo, se non proprio con un calendario in discesa. Come non detto. La difesa è ridotta all’osso e l’uomo dell’emergenza è Mario Gila, l’uomo che Sarri ha messo in cima all’elenco dei silurati. E’ lo stesso che aveva pensato di far giocare a Bologna per non rischiare Romagnoli (affaticato), salvo cambiare idea all’ultimo. Gila deve giocare a Salerno a meno che Mau non s’inventi Marusic centrale d’emergenza. Non ci sono altre soluzioni. Romagnoli ieri ha messo piede in campo ed è rientrato negli spogliatoi, l’edema riscontrato giovedì ad un polpaccio ha sconsigliato azzardi. Sarà rivalutato per il Celtic, resta in dubbio. Casale si è stirato, non è una ricaduta, s’è fatto male in una zona diversa della precedente, è un momento in cui la suscettibilità dei suoi adduttori è altissima. Non sono stati comunicati i tempi di rientro, rimarrà fuori almeno due settimane. Patric è rimasto solo, a parte Gila. Si levano cigolii sinistri. L’urgenza deve spingere la società a stringere per un difensore in vista del mercato di gennaio. 

Lazio, la beffa

Pazienza. Ma è paradossale che Sarri abbia perso Casale prima e Romagnoli poi durante la pausa e non in mezzo alla baraonda del calendario. Si sono fatti male a distanza di 24 ore: martedì Casale, mercoledì Romagnoli. Il doppio ko ha colpito un reparto già corto in quanto a centrali. Gila è sempre rimasto a guardare nel 2023 in campionato. L’ultima apparizione in A risale a Juve-Lazio (3-0) del 13 novembre 2022, più di un anno fa. Subentrò, giocò 21 minuti. Non è mai stato titolare in Serie A. L’ultima apparizione reale risale ad AZ Alkmaar-Lazio (2-1) del 16 marzo, ottavi di ritorno di Conference League. Oggi Sarri deve chiedergli un’impresa. Giocare senza rodaggio in partita, dopo una settimana in cui è stato febbricitante. Non proprio il massimo. Mau non ha fatto in tempo ad esultare per la ritrovata tenuta difensiva (la media dei gol subiti è scesa a 0,8 nelle ultime sei partite) che s’è ritrovato senza rotelle cruciali. 

Lazio, le altre mosse

Non impensierisce solo la coppia centrale, vanno scelti i terzini. Lazzari e Marusic possono essere confermati. A centrocampo toccherà a Guendouzi e Kamada mezzali. Cataldi è l’uomo che può dare l’esperienza mancante. Rovella è un altro degli acciaccati, giovedì era rimasto fermo, ieri ha lavorato a parte, non ha forzato, andrà in panchina. Vecino è stato provato regista, si è allenato pochi giorni, è reduce da uno stiramentino, difficile pensare che venga rischiato anche se col Celtic sarà squalificato. Ciro si aspetta la conferma. Isaksen ha sperato di giocare. Ma Zaccagni è recuperato e insidia Pedro. Felipe è certo di giocare, sperando torni sfavillante. 

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